La serata sul lupo è stata un grande successo, abbiamo riempito l’oratorio, presto arrivano le foto e un paio di video. L’argomento lupi appassiona e spaventa, ed ha suscitato una vivace discussione. Da quel che ci hanno spiegato gli esperti e da ciò che è emerso nel dibattito, la questione è tutt’altro che semplice.
Innanzitutto, il lupo è un problema? Per gli allevatori sì, con perdite anche importanti non solo numericamente ma anche di qualità: le bestie predate spesso erano animali selezionati che non si sostituiscono facilmente. Inoltre gli altri animali sono spaventati e quindi hanno una minore produzione. Alcuni poi tendono a tenere gli animali al chiuso e ad alimentarli con mangimi, abbandonando quindi il territorio e peggiorando la produzione.
Non ci sono invece noti casi di attacchi del lupo all’uomo.
Come si risolve?
Sgombriamo subito il campo chiarendo che il quadro normativo impedisce di sterminarli perché il lupo è un animale particolarmente protetto, anche se si sta andando verso la possibilità di fare abbattimenti selettivi (probabilmente saranno molto pochi e solo previa autorizzazione UE), come già in altri paesi europei. Ci è stato spiegato che sparare ai lupi peggiora il problema per ragioni di natura etologica ma, anche se fosse questa la soluzione, sarebbe comunque complicata da mettere in pratica.
I risarcimenti, sempre più difficili da ottenere, esistono ma non possono essere considerati la soluzione definitiva, perché bisogna intervenire a monte.
Gli strumenti di prevenzione citati sono stati:
- i cani da guardiania (pastori maremmani/abruzzesi) sono una soluzione molto efficace per chi alleva allo stato brado ma hanno i loro limiti ed effetti collaterali. C’è comunque un interessante progetto di Almo Nature per donarli e gratuitamente agli allevatori, con tanto di cibo per il primo anno di vita
- i dissuasori acustici, che emettono suoni diversi in momenti casuali, sono efficaci ma pare solo temporaneamente, perché gli animali poi imparano a riconoscerli
- la recinzione (elettrificata, altrimenti i lupi si arrampicano), efficace anche contro cinghiali e caprioli. Anche questo strumento presenta comunque alcuni limiti e vulnerabilità.
La soluzione al problema deve essere valutata nel complesso e richiederà probabilmente la definizione di piani faunistici che specifichino quali e quanti animali possano stare nelle varie zone del territorio. La messa in pratica di questi piani è comunque un problema aperto su cui la Regione dovrà impegnarsi. Dopo le festività di Natale organizzeremo un momento di aggiornamento sul tema.
Nei prossimi tempi pubblicheremo anche foto, video ed altri approfondimenti.